Quando si parla di liberatoria nel contesto della cessione del quinto o della delegazione di pagamento, ci si riferisce a un documento fondamentale che attesta l’avvenuta estinzione del finanziamento. Un passaggio spesso sottovalutato, ma che può rivelarsi decisivo in molte situazioni, specialmente in fase di rinnovo del prestito o per svincolare il TFR.
Vediamo in dettaglio cosa c’è da sapere.
Cos’è la liberatoria per la cessione del quinto (e perché è importante)
La liberatoria è una dichiarazione formale rilasciata dall’istituto erogante che conferma la chiusura definitiva della cessione del quinto o delegazione di pagamento. Attesta che il debito è stato estinto, e quindi non ci sono più obbligazioni in corso verso la finanziaria.
Quando viene rilasciata la liberatoria di un prestito estinto
La liberatoria non viene inviata immediatamente dopo il pagamento dell’ultima rata o l’estinzione anticipata del prestito. Prima deve essere contabilizzata l’estinzione da parte dell’ente finanziatore. Solo dopo, generalmente entro un lasso di tempo che va dai 10 ai 30 giorni, viene rilasciata la liberatoria.
Come viene inviata la liberatoria per la cessione del quinto
Il documento viene normalmente trasmesso a tre destinatari principali:
- All'amministrazione di appartenenza (datore di lavoro o ente pensionistico): tramite PEC o email.
- Al cedente (dipendente o pensionato): con il metodo scelto al momento della stipula del contratto. Di solito può trattarsi di:
- Posta ordinaria (attenzione: se il cedente ha cambiato indirizzo di residenza e non lo ha comunicato alla finanziaria, il documento potrebbe non arrivare a destinazione),
- Email,
- Area riservata sul sito della finanziaria, se disponibile.
- Al fondo pensione (se presente e se il TFR è stato vincolato): la liberatoria viene inviata dalla finanziaria, in alcuni casi può essere anche trasmessa dal cedente stesso.
📌 È importante tenere aggiornati i recapiti forniti in fase di contratto per evitare di perdere documenti importanti.
Liberatoria per rinnovo della cessione del quinto: quando è richiesta
Nel caso in cui il cedente (dipendente o pensionato) voglia rinnovare una cessione del quinto o una delegazione di pagamento, la liberatoria può essere richiesta in due momenti distinti, in base alla procedura seguita dalla propria amministrazione (datore di lavoro o ente pensionistico):
- Prima del rilascio dell’atto di benestare
Alcune amministrazioni richiedono la liberatoria del precedente finanziamento prima di rilasciare il nuovo atto di benestare.
In questo caso, la sequenza è la seguente:
- viene estinta la vecchia cessione,
- la liberatoria viene fornita all’amministrazione,
- viene rilasciato l’atto di benestare,
- viene erogato il saldo al cedente,
- parte la nuova trattenuta.
- Dopo il rilascio del benestare, per perfezionare la nuova pratica
Altre amministrazioni rilasciano il benestare senza attendere la liberatoria, che sarà richiesta in una fase successiva.
In questo caso:
- l’amministrazione rilascia il benestare,
- la nuova finanziaria estingue il finanziamento precedente,
- eroga il saldo al cedente,
- e solo dopo trasmette la liberatoria, che consente all’amministrazione di avviare la nuova trattenuta.
In entrambi i casi, è l’agente incaricato a richiedere la liberatoria alla finanziaria precedente e a inoltrarla all’amministrazione di appartenenza, completando così l’iter amministrativo.
🔹 La prassi di Finimprest
Per velocizzare le tempistiche e offrire un servizio più snello, noi di Finimprest (tramite la nostra mandante) adottiamo da sempre una procedura semplificata:
👉 In molti casi di rinnovo, eseguiamo il bonifico del saldo al cliente senza attendere né la liberatoria della precedente cessione né il benestare dell’amministrazione.
✅ Questo metodo consente di erogare il saldo al cliente circa 20-25 giorni prima rispetto ai tempi standard. Le tempistiche di perfezionamento della pratica restano comunque quelle previste dalle procedure amministrative.
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Quando l’amministrazione richiede la liberatoria (INPS, statali e privati)
La richiesta della liberatoria dipende dalle regole adottate dall'amministrazione di appartenenza, e queste possono cambiare nel tempo. Al momento, la situazione più comune è la seguente:
- INPS: richiede la liberatoria solo in casi particolari. Di norma è sufficiente fornire una prova dell'avvenuta estinzione.
- Dipendenti statali: la liberatoria è quasi sempre richiesta.
- Dipendenti pubblici, parapubblici e privati: non esiste una regola univoca. Alcune amministrazioni la richiedono sempre, altre solo in specifiche situazioni.
📌 In caso di dubbio, è consigliabile rivolgersi a un consulente esperto, in grado di verificare le prassi aggiornate per ciascuna amministrazione.
Il caso particolare del TFR nel fondo pensione vincolato a garanzia di una cessione del quinto
Un caso molto delicato può riguardare i dipendenti privati che hanno vincolato il TFR presso un fondo pensione a favore della finanziaria. Questo vincolo viene formalizzato al momento della sottoscrizione della cessione del quinto o della delegazione di pagamento, e prevede che il fondo pensione trattenga le somme accantonate fino a quando non riceverà una liberatoria che attesti l’estinzione del finanziamento.
In caso di estinzione anticipata a seguito di rinnovo, la liberatoria viene generalmente inviata dalla finanziaria al fondo pensione nei tempi previsti, e il TFR viene successivamente vincolato a favore della nuova finanziaria.
Il vero rischio si presenta in caso di estinzione per naturale scadenza: quando il piano di ammortamento si conclude regolarmente e tutte le rate vengono pagate, parecchi istituti non inviano automaticamente la liberatoria. Se il fondo pensione non la riceve, il vincolo sul TFR può rimanere attivo anche a distanza di anni.
📩 È importante sapere che la liberatoria può essere inviata dalla finanziaria oppure, in alcuni casi, può essere fornita direttamente dal cedente al fondo. Tuttavia, accorgersi anni dopo della sua mancanza può complicare molto le cose: se nel frattempo l’istituto erogante è cessato o irreperibile, ottenere la liberatoria può diventare molto difficile.
🔹 Per questo motivo, è fondamentale richiederla e conservarla subito dopo la conclusione del prestito.
Per garantire la massima tutela ai nostri clienti, noi di Finimprest conserviamo in modo sicuro tutte le liberatorie relative alle pratiche da noi gestite. Questo ci consente di fornirne copia anche a distanza di tempo, senza che il cliente debba preoccuparsi di conservarla personalmente.
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Estinzione a scadenza naturale: serve sempre la liberatoria?
Quando una cessione del quinto arriva regolarmente a scadenza, ovvero con il pagamento di tutte le rate previste dal piano di ammortamento, molti istituti non inviano automaticamente la liberatoria, ritenendo la pratica conclusa senza necessità di ulteriori comunicazioni.
In genere questo non rappresenta un problema. Tuttavia, se in futuro emergono particolari esigenze documentali, può essere utile disporre della liberatoria per attestare ufficialmente l’estinzione del debito.
In questi casi, la liberatoria può essere richiesta anche dopo la conclusione del prestito, purché l’istituto sia ancora operativo e disponibile al rilascio.
Consigli pratici
- 📩 È buona prassi richiedere la liberatoria dopo l’estinzione, anche se la cessione è finita in modo naturale.
- 🏠 Aggiorna i tuoi recapiti con la finanziaria, per evitare che documenti importanti vadano smarriti.
- 📁 Conserva una copia cartacea o digitale del documento: potresti averne bisogno anche a distanza di anni.
FAQ - Domande frequenti sulla liberatoria nella cessione del quinto
Conclusione
La liberatoria nella cessione del quinto è un documento spesso dato per scontato, ma che può fare la differenza tra una pratica andata a buon fine e una bloccata.
Che si tratti di un rinnovo, di una nuova richiesta, o dello svincolo del TFR, sapere come funziona e quando richiederla è fondamentale.
📌 Se stai valutando un rinnovo o vuoi evitare problemi futuri legati alla documentazione, compila il modulo di contatto: analizzeremo la tua situazione con chiarezza e attenzione ai dettagli.